Depressione

La depressione fa parte dei disturbi dell’umore, insieme ad altre patologie come la mania e il disturbo bipolare. Essa può assumere la forma di un singolo episodio transitorio (si parlerà quindi di episodio depressivo) oppure di un vero e proprio disturbo (si parlerà quindi di disturbo depressivo). L’episodio o il disturbo depressivo sono a loro volta caratterizzati da una maggiore o minore gravità. Quando i sintomi sono tali da compromettere l’adattamento sociale si parlerà di disturbo depressivo maggiore, in modo da distinguerlo da depressioni minori che non hanno gravi conseguenze e spesso sono normali reazioni ad eventi luttuosi. L’episodio depressivo maggiore è caratterizzato da sintomi che durano almeno due settimane causando una compromissione significativa del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti. Fra i principali sintomi si segnalano:

1. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno.

2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (anedonia).

3. Significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno.

4. Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno.

5. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno.

6. Affaticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno.

7. Sentimenti di autosvalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa quasi ogni giorno.

8. Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, o difficoltà a prendere decisioni, quasi ogni giorno.

9. Ricorrenti pensieri di morte, ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, oppure un tentativo di suicidio o l’elaborazione di un piano specifico per commettere suicidio.

Per parlare di episodio depressivo maggiore è necessaria la presenza di almeno cinque dei sintomi sopra elencati. Nella maggior parte dei casi, però, la depressione si configura come disturbo depressivo maggiore, cioè un decorso clinico caratterizzato da più episodi depressivi maggiori; nel 50-60% dei casi, infatti, un episodio depressivo maggiore sarà seguito da un ulteriore episodio depressivo, portando quindi alla formazione di un disturbo depressivo. A tutti capita di sentirsi “un po’ depressi” in certi momenti: ricorriamo ad espressioni del genere per spiegare come ci si sente quando si ha la sensazione che la vita diventi troppo difficile, quando ci troviamo ad affrontare episodi stressanti o impegnativi che impegnano le nostre energie vitali, quando subiamo una perdita o se siamo invischiati in rapporti conflittuali a casa o sul lavoro, quando ci sentiamo molto stanche, è importante tuttavia distinguere quando è plausibile essere tristi e quando invece si può parlare di depressione clinica.

Quest’ultima non ha molto a che vedere col sentirsi afflitti, in lutto o fortemente stressati: è caratterizzata da un persistente umore malinconico, da mancanza di energia, da difficoltà mnemoniche e di concentrazione e da una consistente perdita di interesse in tutto ciò che normalmente costituisce una fonte di piacere o di stimolo. Contrariamente allo stato di tristezza e di turbamento, questo disturbo spesso non trae un beneficio immediato da dimostrazioni di affetto, distrazioni piacevoli o fatti nuovi e divertenti: chi ne soffre sembra rifiutarsi di considerare la possibilità di uscirne, spesso si isola e prova ostilità verso se stesso; il malato vive con la certezza di essere egli stesso un perdente che non riuscirà mai a combinare niente nella propria vita.