Tecniche di trattamento

Esistono quattro categorie di trattamento cognitivo-comportamentale della cosiddetta “seconda generazione” per il disturbo da attacchi di panico.

1-gli interventi psicoeducativi, in cui vengono fornite informazioni sul disturbo, sui modelli cognitivi e sui metodi di trattamento

2-gli interventi di ristrutturazione cognitiva, in cui vengono valutati e sostituiti i convincimenti catastrofici con cognizioni più realistiche non catastrofiche

3-le strategie di esposizione, con esercizi di esposizione sia enterocettiva che situazionale, condotti sia durante le sedute sia come compito a casa. Questi esercizi possono essere eseguiti come esperimenti comportamentali per verificare i convincimenti catastrofici

4-gli altri interventi quali l’addestramento mirato ad una adeguata respirazione, i training di rilassamento, le strategie di prevenzione delle ricadute.

RESPIRAZIONE LENTA

Ai primi segni di ansia o appena ci si accorge di iperventilare si procede in questo modo:

-se possibile si interrompe quello che si sta facendo, ci si siede

-trattenendo il fiato per qualche secondo si conta mentalmente….1001, 1002, 1003, 1004, 1005 in modo da far passare circa 5 secondi

-quando si arriva al 1005, si manda fuori l’aria ripetendo a se stessi mentalmente “mi rilasso” in modo calmo e tranquillo. Si respira sempre con il naso

-quindi si inspira per tre secondi contando mentalmente …1001, 1002, 1003.

-poi si espira per altri tre secondi contando mentalmente 1004, 1005, 1006 dicendo a se stessi “mi rilasso” ogni volta che si espira

-si prosegue respirando così fino a quando tutti i sintomi dell’iperventilazione non sono spariti.

Per quanto molto spiacevoli i sintomi dell’iperventilazione non sono pericolosi per l’organismo, per esempio non danneggiano il cuore. Bisogna sempre tener presente che non c’è mai stata morta di paura o impazzita a causa dei sintomi dell’iperventilazione.