I fattori precipitanti sono:
-separazioni, perdite
-malattie
-alterazioni dell’omeostasi familiare
-menarca vissuto come traumatico
-esperienze sessuali
-traumi ed abusi sessuali
-paura di perdere il controllo e la stima di sé
-stress
-particolari attività sportive (in cui la prestazione è correlata al basso peso corporeo e/o alla non maturità sessuale, quali danza, ginnastica artistica, equitazione)
-elevata competizione nel gruppo dei pari (scuola, palestra, gruppo di amici)
Risultano problematici alcuni momenti tradizionali di passaggio nella vita dei giovani come l’inizio di un nuovo ciclo scolastico, il diploma o la tesi universitaria, l’allontanamento dal nucleo familiare o dalla città di origine, un periodo trascorso all’estero e qualsiasi altro avvenimento o cambiamento che evidenzi carenti abilità di coping.
Di fronte a queste situazioni problematiche e alle risultanti difficoltà psicologiche la persona cerca una soluzione attraverso la manipolazione del proprio comportamento alimentare e, di conseguenza, del proprio peso corporeo. Questo comportamento fornisce un’illusoria sensazione di aver ripreso il controllo della situazione.
A ciò si aggiunge, senza minore importanza, il rinforzo esterno fornito dai mass media e dagli amici, che considerano lo “stare a dieta” e “l’essere magri” una dimostrazione di forza di volontà ed autocontrollo.